COMUNE DI AMASENO

“Le Terre di Camilla”, progetto finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito della valorizzazione e promozione turistica dei Borghi del Lazio, è stato pensato per saldare maggiormente il legame già esistente tra i comuni di Amaseno, Villa Santo Stefano e Prossedi attraverso il mito di Camilla, regina delle Amazzoni, le cui gesta vengono rimate dal sommo poeta Virgilio proprio lungo il fiume Amaseno, che bagna tutti e tre i comuni. Una storia mitologica importante da riscoprire che ci dà la possibilità oggi di mettere in evidenza, in un sistema di rete, le bellezze storiche ed artistiche dei nostri borghi e del nostro territorio ricco di cultura, arte ed enogastronomia di eccellenza.
Ogni comune ha caratteristiche peculiari, che si fondono e riducono ad unità anche attraverso la figura di Camilla, amazzone italica, la cui forza e bellezza è presente in questo nostro territorio, così generoso e rigoglioso da offrire al visitatore la possibilità di passeggiare nella natura della nostra valle e dei nostri monti o tra i vicoli di borghi ricchi di storia raccontata dalle pietre dei nostri monumenti e delle nostre antiche chiese. Il mito di Camilla, guerriera vittoriosa, unisce Amaseno, Villa Santo Stefano e Prossedi ed affascina chi sceglie di visitare questi luoghi ancora tutti da scoprire, ma ricchi di tutto ciò di cui l’anima del viaggiatore ha bisogno. E noi, insieme a Camilla, vi accogliamo con piacere.

Antonio Como – Sindaco di Amaseno

Storia Arte Cultura

Amaseno, già San Lorenzo fino all’anno 1872, ridente cittadina adagiata sulla verde valle dell’Amaseno abbracciata dai Lepini e dagli Ausoni, offre al visitatore tutto l’orgoglio della sua ricca storia medievale e del suo vasto territorio.

Il paese il nome dall’omonimo fiume che, nascendo dalla valle, trova la sua foce a Terracina nel mar Tirreno. Il centro storico è caratterizzato da una cinta di mura turrite con cinque porte di accesso, Porta S. Maria, Porta del Caùto, Porta del Colle, Porta di Marco Testa, Porta Nova e da un dedalo di vicoli sui quali si affacciano portoni dai fini portali, caratteristiche cimase e slarghi, all’estremità le chiese di S. Maria e di S. Pietro e Paolo con il castello “Rocca Castri” che, imponente, fa bella mostra di sé sulla parte più alta della collina. I resti originari della muratura ne daterebbero la costruzione al XIII secolo ca.

La rocca e gli edifici che gravitano attorno al suo perimetro costituiscono una sorta di cittadella a se stante. Gli edifici e gli stretti vicoli raccontano la storia di questo paese con le loro bifore, gli archi ogivali, i portoni con stemmi e fregi. La pietra, modellata dalle mani esperte degli scalpellini locali, narra l’abilità e il buon gusto della gente di Amaseno.

In Piazza della Vittoria, alla quale si può accedere da piazza XI Febbraio attraverso Porta S. Maria, si trova la Collegiata Santa Maria Assunta, monumento di rara bellezza medievale che rappresenta uno dei primi esempi di gotico cistercense. E’ stata edificata da monaci cistercensi provenienti dalla Francia e consacrata l’8 settembre del 1177, la cronaca dell’evento è raccontata in due preziose pergamene in latino e volgare.

La pietra calcarea locale con la quale è costruita, le colonne, gli archi ogivali e i superbi capitelli sapientemente lavorati da artefici locali sotto la direzione di valenti architetti, avvolgono il visitatore proiettandolo in un contesto solenne e austero capace di raccontare la vita di quei monaci, instancabili cercatori di Dio e del suo mistero. Dal 1177 la Chiesa custodisce un tesoro di inestimabile valore: un’ampolla romana contenente la preziosa Reliquia del Sangue del Martire Lorenzo, Diacono romano Patrono di Amaseno, che ogni anno, fin dagli inizi del 1600, in occasione della ricorrenza della sua festa il 10 agosto, si liquefà improvvisamente, destando nei pellegrini e nei cittadini stupore e meraviglia.

Un evento prodigioso che sfugge alle leggi della natura e che manifesta un intervento non riconducibile ad azioni umane. Un solenne reliquiario argenteo di scuola berniniana corona e protegge questa insigne reliquia. La Collegiata custodisce, altresì, un sublime pulpito in pietra scolpita realizzato nel 1291, attribuito a Giovanni figlio di Nicola Pisano e ultimato dalla famiglia Gullimari, un magnifico coro ligneo del 1769 di Fioravante Frettazzi di Guardino e ancora affreschi della metà del XIII secolo.

Altre opere appartenenti alla collegiata lasciano esterrefatti per il valore artistico e la pregevole fattura: un Cristo ligneo deposto del XIII secolo, un trittico bizantino del XII Secolo e il busto in argento di San Tommaso Veringerio sempre dello stesso periodo, ora custoditi ed in mostra presso il Museo Civico e Diocesano “Castrum Sancti Laurentii”. Amaseno è uno dei più vasti tra i 91 comuni della provincia di Frosinone. Il suo territorio, infatti, con le pianure, le colline e le montagne, raggiunge un’estensione di 77 kmq.

Una passeggiata rinfrancante per gli occhi e per l’anima è quella sui monti dalle groppe arrotondate, riuniti a gruppi e con valli minori che vanno dai 700 mt. fino ai 1090 mt. con la punta di Monte delle Fate, dove tra freschi boschi e aride scarpate si giunge in luoghi davvero ameni quali gli altipiani di Burano, Buranello, San Benedetto e Arcioni. Su uno di questi colli, a pochi chilometri dal centro abitato e dominante la valle dell’Amaseno, sorge il “Santuario dell’Auricola”, eretto dai monaci benedettini nel XIII secolo e restaurato nel 1897 dall’architetto Waldis secondo lo stile neo-romanico. L’antico santuario si trova menzionato nei registri di papa Onorio III agli anni 1203 – 1215 – 1223, a testimonianza di quanto fosse ricco e fiorente in quegli anni.

Amaseno è famosa fin dall’antichità anche per le numerose sorgenti di acqua. Se ne contano oltre 30, che sgorgano nel suo territorio e alimentano l’omonimo fiume. Le più note sono la fonte Donchei, le cui acque hanno proprietà diuretiche, la fonte degli Schiavoni, caratterizzata da curioso fenomeno di intermittenza del flusso delle acque, la Fontana di Capodacqua con la sua risorgenza di formazione carsica e la Fontana Grande.

Le sorgenti incrementano il flusso delle acque del fiume Amaseno, che Virgilio chiama Amasene pater e Amasenus abundans (En. VII, 685; XI, 547) quando descrive la fuga di Metabo e di sua figlia Camilla. Lungo il fiume, in località Selvina, è possibile ammirare i resti di un ponte romano del 300 a.c. denominato “Sant’Aneglio”, che sorge vicino ai resti di costruzioni romane, composto da un arcata a tutto sesto e munito di frangiacqua all’altezza delle fondamenta poggianti su solida roccia.

Molto diffuso è l’allevamento bufalino che ha reso Amaseno uno dei centri più importanti del settore. Dal latte proveniente dagli allevamenti di questo territorio, le cui bufale sono indenni da malattie, si produce la mozzarella di bufala che insieme agli altri prodotti della filiera si sta imponendo sempre di più sui mercati locali e nazionali per l’ottima qualità e salubrità.

La mozzarella di bufala di Amaseno è stata inserita dalla Regione Lazio nel paniere delle eccellenze di Milano EXPO2015. Non è da meno l’olio che viene prodotto dagli antichi uliveti che con le loro chiome argentee colorano tutto il territorio, incorniciati dalle stupende “macere”, i tipici muri di pietra a secco, figli della fatica e dell’abilità di questa laboriosa comunità.

Scopri le bellezze di Amaseno su www.valledellamaseno.it

Itinerari turistici

Punti d'interesse

Collegiata di Santa Maria Assunta (Monumento nazionale)
Museo civico e diocesano
Museo civico e diocesano
Chiesa dell'Annunziata
Chiesa Madonna delle Grazie
Santuario Madonna dell'Auricola
Chiesa di San Pietro Apostolo
Ponte Sant'Aneglio
Reliquia di San Lorenzo
Mozzarella di bufala